1. |
Sangue
06:27
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Ho solo bisogno di una nuova ossessione
Così potrò andare avanti, e sostituire il noto al noto, ancora una volta, fino a credere che ci si nasconda il segreto del mio destino
Ho solo bisogno di camminare, per raggiungere la terra di nessuno che intravedo appena oltre il sipario del sogno
Ma sono fatta di sangue
E il sangue è l’inizio e la fine
E non mi potrò mai liberare di questo sangue
E nel sangue è il segreto
E tutto ciò che hanno eretto per noi lo hanno eretto sul sangue, per nascondere il sangue, per costringerci a soffocare la nostra natura febbrile
E mi dimeno tra le due metà che ho imparato a tenere lontane
Ma ci sono istanti in cui tutto torna intero, io sono intera, e il tempo non è più un susseguirsi di numeri costruiti ad arte dall’uomo
Allora so che l'inganno si nasconde lì dove ci hanno insegnato a dividere. E che dare un nome alle cose equivale a distruggerle
Ti tendo una mano, ha un solco al suo centro
Da lì puoi entrare, svelare il tuo segreto
Ma io ho paura
Perché sei un altro, e turbi le coordinate del piccolo mondo che ho rassettato a fatica, mentendo, imbrogliando, illudendomi che fosse l'unico
E se ti vedo vedo pure tutti i luoghi che non conosco, gli odori, le rivelazioni, gli attimi di vita che non mi appartengono
E ho paura, ma c'è speranza, lo so
Perché le cose non finiscono entro il solco del mio recinto
Perché la vita è su tutti i pianeti e a volte, per puro caso, le nostre orbite si incontrano, e io posso uscire da me, e tu da te, e dove noi finiamo ci sarà qualcosa, per sempre, che continuerà a pulsare
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2. |
Inferno
05:16
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Siamo fermi in un quadrato di convenzioni
Siamo schiavi di una routine a cui ti affezioni
Vogliamo scavalcare il muro a cavalcioni
Ma poi guardiamo giù e la paura viene fuori
Siamo servi di un sistema che ci controlla
Formiche laboriose caricate con la molla
Cerchiamo di cambiare sempre ma poi restiamo
Nell'apparente equilibrio che ci creiamo
Passo dopo passo prova a scavalcare
Piede dopo piede cerca di esplorare
Non restare fermo, continua a camminare
Prima che ti risucchi l'inferno del rituale
Il macigno di limiti di cui viviamo
è un dolce veleno che assaporiamo
Giorno dopo giorno fino a un'overdose
Di iniezioni sature e cancerose
L'ansia ti mangia, inizi a sudare
Provi di tutto, ti senti soffocare
Ma Sei solo un tossico in crisi d'astinenza
Quando ti accorgi che i tuoi limiti creano dipendenza
Cerchiamo di cambiare sempre ma poi restiamo
Nell'apparente equilibrio che ci creiamo
Passo dopo passo prova a scavalcare
Piede dopo piede cerca di esplorare
Non restare fermo, continua a camminare
Prima che ti risucchi l'inferno del rituale
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3. |
Frontiera
05:08
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esprimiamo la forza
dei sassi a strascico
della corrente disgraziata
e qui
le bocche
ci dipingono come pietre a Gerusalemme
dei mezzi vi siete fatti capaci
delle risorse
ci avete saccheggiato
la frontiera è la vostra morale
social sovrano
liberal meccanico
le parole inseguono il lessico
ma si perdono l’uomo
dei mezzi vi siete fatti capaci
delle risorse
ci avete saccheggiato
la frontiera è la vostra morale
al fumo e al sole
la strada si mostra sicura
e non si parla che un ombrello
si è aperto
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4. |
Buco
05:04
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there are a lot of black holes
there are a lot of black holes
try to find me
try to find me
try to find me
there are a lot of black holes in my mind
i lost myself in there
there are a lot of black holes in my mind
you can't find me in there
when you find bring me to the light
when you find run away with me
when you find bring me to the light
when you find run away with me
follow
follow
follow
follow
follow
follow
there are a lot of black holes in my mind
you can find me in there
there are a lot of black holes in my mind
you can't find me in there
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5. |
Mishima
05:40
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la libertà spinge l’uomo a cascarci
e nei limiti dello spazio di cui si circonda
insiste un tempo già definito
le folle ad Oriente cadano consapevoli
mentre Le foglie sature di orgoglio
vanno incontro all’inverno
e nel respiro algido della fatica
c’è chi soffoca e chi sacrifica
chili e chili di esistenza
non è il mare e la sua spada
non è la guerra e il suo credo
non è dio ad essere inadatto
l’itinerario della fobia
si ferma sul colle della vita
e mente alla propria trasferta
ma a chi non vede
non basterebbe il sereno
perché è se stesso accecante
convinto del flagello
resto legato al bello
non mi resta che quello
non è il mare e la sua spada
non è la guerra e il suo credo
non è dio ad essere inadatto
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Kyoto Bari, Italy
the fusion of beatbox
technique with dark, cinematic electronics.
kyoto intones and declaims words
in a
frenzied, irreverent, irreverent way that reach
straight to the stomach and head, over
repetitive, pounding musical patterns that
combine the most modern electronics with
typical elements of tradition, such as the
Apulian one that represents it
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